NEWSLETTER EREMO SANT'ALBERTO 3 - MARZO 2010

Alleluia, il Signore é risorto
 
S. Pasqua 2010
 

Cari Amici dell'Eremo di S. Alberto, mi auguro che abbiate avuto la possibilità di vivere bene questo tempo di quaresima ormai alla sua conclusione per prepararvi a celebrare fruttuosamente la S. Pasqua del Signore, questo grande evento di salvezza che si attualizza incessantemente nella Chiesa e nella vita di ogni credente.
La Pasqua non è solo la commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, la Pasqua è la celebrazione di questo evento salvifico che opera nella storia degli uomini in vista della loro salvezza.
Cari fratelli e sorelle, per celebrare la Pasqua dobbiamo accettare di morire: di morire a noi stessi, al nostro orgoglio, al nostro egoismo, ai nostri desideri umani; un giorno saremo chiamati ad accettare di morire fisicamente, ad essere così associati pienamente alla croce del Signore risorto.
Questa morte però è in funzione della resurrezione di una nuova vita, soprannaturale, che ci viene comunicata dallo Spirito Santo, che ci mette in condizione di vivere da veri figli di Dio, nella giustizia, nella verità e nell'amore.
Celebrare la Pasqua significa essere abilitati dallo Spirito Santo a riconoscere questa dimensione di grazia operante nella storia dell'umanità, significa esserne coinvolti personalmente, significa diventarne mediatori nei confronti del nostro prossimo vicino e lontano.
S. Giovanni, nell'Apocalisse, ci presenta la figura dell'Agnello che è contemporaneamente ritto e immolato.
E' Lui l'unica chiave per decifrare compiutamente il senso della storia. Ebbene in questo triduo pasquale soffermiamoci a contemplare il crocifisso che nell'iconografia cristiana rappresenta proprio l'Agnello ritto e immolato.
Impariamo ad ascoltare quello che il Signore crocifisso e risorto ci vuole dire, ad accogliere nel cuore con attenzione e gratitudine le sue parole di vita eterna.
E' la rappresentazione più realistica ed eloquente dell'amore di Dio, di un amore che non indietreggia di fronte alla sofferenza ed alla morte, ma che è tanto forte da trasformare la morte in vita.
Che questo amore divino possa essere riversato abbondantemente nei nostri cuori per poter vivere in maniera vera e profonda la Pasqua del Signore che è anche la nostra Pasqua.
Con i sentimenti della più fraterna amicizia.
P. Felice Traversa.